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Pantelleria, non solo capperi…

19/09/2018 18:26
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Pantelleria offre ai suoi visitatori un patrimonio naturalistico tra i più suggestivi del mondo. Il territorio di origine vulcanica le ha conferito un peculiare paesaggio in cui i venti che soffiano incessantemente sulle coste frastagliate e plasmate dalla natura si fondono con acque termali e soffioni di vapore. L’assenza di litorali sabbiosi è compensata dalla presenza di un frastagliato tratto costiero che offre splendidi panorami e isolati angoli di scogliere dominati dalle acque trasparenti del mare. I fondali, ricchi di flora e di fauna marine, ospitano coralli, aragoste, murene, gorgonie e spugne. Le escursioni in barca consentono di scoprire le grotte, le insenature, le scogliere e le spiagge di ciottoli inaccessibili per via terrestre. Non mancano comunque delle spiagge che possono essere raggiunte a piedi, inerpicandosi tra sentieri immersi in un paesaggio incontaminato.
La Balata dei turchi racchiude una baia plasmata da una colata lavica che degrada verso il mare. Immersa in un gruppo di possenti scogliere a strapiombo, la Balata dei turchi offre panorami mozzafiato e un limpido mare. Il ricco fondale, dapprima roccioso e poi sabbioso, è popolato da molte specie ittiche. La baia iniziò ad essere frequentata in tempi remoti per l’estrazione dell’ossidana e come naturale punto di riparo dalle tempeste improvvise durante le navigazioni nel Mediterraneo. La denominazione è da far risalire alla lingua araba. Il termine Balàt infatti, traducibile come lastrone di pietra, fa riferimento alla forma di ampia piattaforma pianeggiante rivolta verso il mare della baia. L’allusione ai turchi invece rimanda ad un attacco di pirati che la popolazione locale riuscì a sventare.
Due delle più belle insenature della costa, Cala Tramontana e Cala Levante, ospitano una suggestiva opera d’arte scolpita dalla natura, ossia l’Arco dell’elefante. Un grande promontorio, dalla forma ad elefante, immerge la sua proboscide nelle cristalline acque dell’insenatura di Sutta Matt che custodisce un altro faraglione collocato al centro del mare. L’enorme scoglio forma un isolotto raggiungibile in barca.

L’insenatura è immersa in un contesto paesaggistico dove l’intervento dell’uomo si è perfettamente armonizzato con la dimensione naturale di questi luoghi. I muretti a secco e le case dei pescatori si alternano ai caratteristici dammusi locali. Tipici esempi di architettura rurale pantesca, i dammusi vantano antiche origini. Gli abitati, costruiti in pietra lavica locale murata a secco, si distinguono per la nota copertura a cupola imbiancata a calce, originariamente utilizzata per la raccolta dell’acqua piovana. Qui una proposta per vivere un esperienza nei caratteristici dammusi locali con volo + alloggio.
A nord-est, in corrispondenza del promontorio di Punta Spadillo, sorge il Laghetto delle ondine, una piccola piscina lavica di colore verde-smeraldo, scavata e alimentata dalle onde del mare. Immerso in un suggestivo contesto naturale, il laghetto di acqua salata è circondato da insenature, grotte e pinete.
A nord sorge un lago d’acqua termale noto come Specchio di Venere. Alimentato sia dalle piogge che dalle sorgenti termali, il lago possiede fondali ricchi di fango nero-verdastro derivante dai depositi di alghe termofili. Lo specchio d’acqua è immerso nella caldera di un vulcano spento e le sue calde acque, ricche di zolfo, consentono di fruire dei benefici dei bagni sulfurei e della fango-terapia. Immerso nella natura, il lago costituisce un ottimo punto di osservazione per gli appassionati di birdwatching.

Fenomeno connesso alle origini vulcaniche dell’isola è anche la presenza delle favare, ossia di soffi di vapore d’acqua che raggiungo anche i 100°. Sprigionati dalle fessure delle rocce, i getti di vapore si accompagnano occasionalmente a soffi di anidride solforosa e di acido solfidrico. L’acidità dei gas e del vapore ha conferito alle rocce un insolito colore rosso-mattone che rende suggestivo tutto l’ambiente circostante. Nel tempo i contadini, al fine di raccogliere l’acqua ricavata dalla condensazione del vapore, hanno scavato delle vaschette nella roccia. Alle pendici della Montagna Grande, immersa nella macchia mediterranea, si erge la Favara Regina. La suggestiva struttura naturale è arricchita dalla presenza delle canne e dei rami secchi con cui i contadini hanno coperto le fessure delle rocce per incrementare la condensazione del vapore acqueo.